Un’estrapolazione in forma di poesia dal libro di Giorgio Cesarano, I giorni del dissenso. La notte delle barricate, sul ’68 italiano.
LA NOTTE DELLE BARRICATE
Perché il potere gettò la maschera
gli oppressi dettero di muso in sciabole fucili e gas
il mondo si spaccò visibilmente in due
non crederò mai abbastanza in quello che si vede
la fame reale o metaforica
può restar fame mille anni
covar fame e figliare fame
ma la collera la rabbia
è un virus di fuoco che può in ogni momento
non si deve dimenticare
che può in ogni momento rovesciare l’asse del mondo.